
Le località Bandiera Arancione consentono di vivere esperienze autentiche, a contatto con le comunità locali, scoprendo l’accoglienza di qualità che contraddistingue questi luoghi. Piccoli centri che, con impegno ed entusiasmo, tutelano il patrimonio, mantengono vive le tradizioni e animano i territori.
Per il mese di maggio segnaliamo cinque proposte di visita, tra prodotti tipici da gustare, tradizioni da scoprire, scenari naturalistici in cui immergersi, eventi a cui partecipare e storie che raccontano la dimensione tutta da vivere di questi borghi.
Soave (VR), per degustare il vino e fare un viaggio nel Medioevo
Splendida è la cornice del paesaggio vitato collinare di Soave, dove vengono prodotte le uve dell’omonimo vino. Il paese è famoso per la sua forma incastellata, con il borgo centrale e, sull’apice, il castello (del X secolo) con i suoi tre cortili. Castello, mura, 24 torri e i colli di corona costituiscono uno spettacolo davvero ricco di fascino. Da non perdere una degustazione di vino in una delle numerose cantine del territorio per un’esperienza sensoriale unica.
Il terzo weekend di maggio (nel 2025, 16-18 maggio)si svolge la festa medievale del vino bianco Soave con giochi medievali, arcieri, cavalieri, rassegne sui mestieri antichi, banchetti e cortei in costume: un vero tuffo nel passato. Protagonista assoluto della festa ed ambasciatore del borgo è il vino bianco Soave ma non manca l'abbinamento gastronomico. Inoltre, rievocazioni e iniziative culturali completano il programma di questa grande celebrazione.

Perinaldo (IM), per assaggiare il carciofo, presidio Slow Food, e guardare le stelle
Perinaldo è un piccolo borgo in provincia di Imperia che chiude la vallata del Crosia. Una valle ricca di uliveti, la cui coltivazione era già citata in documenti del XII secolo. Meno noto è invece il carciofo di Perinaldo, importato due secoli fa dalla vicina Provenza e acclimatatosi molto bene in questa zona. Si tratta del “violet” francese, introdotto, secondo la leggenda, da Napoleone Bonaparte. Viene coltivato solo qui e in Provenza, tra i 400 e i 600 metri sul livello del mare, è senza spine, tenero e non ha barbe all’interno. Alcuni piccoli coltivatori locali, riuniti in un consorzio, lo producono in piccole quantità, un disciplinare di produzione ne regola le modalità di coltivazione e ne garantisce la tracciabilità. Ogni anno, la seconda domenica di maggio, quest’anno l’11, si svolge la “Rassegna gastronomica del carciofo di Perinaldo e dell’olio extravergine di oliva taggiasca”: nelle vie del paese si tiene un mercatino del prodotto fresco e in questa occasione è possibile gustarlo cucinato nelle ricette tradizionali locali.
Esperienza da non perdere, è una visita all’osservatorio astronomico G. D. Cassini, che negli anni ha raggiunto un ruolo di primaria importanza nella divulgazione scientifica, organizzando eventi, convegni, esperienze immersive, spettacoli, dirette e viaggi astronomici. Noto oggi come il borgo delle stelle, Perinaldo, che nel 1625 ha dato i natali al famoso astronomo Giovanni Domenico Cassini, ha il privilegio di avere uno tra i cieli più bui d'Italia e reperti storico-astronomici unici al mondo.

Urbania (PU), per imparare l’arte della ceramica e scoprire il bosco dei folletti
Situata nell’alta valle del fiume Metauro, Urbania offre ai visitatori un prestigioso patrimonio culturale, artistico e architettonico. Da non perdere Palazzo Ducale, eretto alla fine del ‘400, che oggi ospita la biblioteca con oltre 40.000 preziosi volumi; da vedere anche il teatro Bramante, uno dei gioielli delle Marche, realizzato sulle basi di un’antica fortezza trecentesca. Curioso il Cimitero delle Mummie, con 18 corpi ben conservati grazie a un particolare fenomeno di mummificazione naturale dovuto a una muffa presente sul territorio. Inoltre, è possibile trovare un ricco ventaglio di proposte naturalistiche, con itinerari in Appennino e il Bosco dei Folletti, sentiero ludico-didattico perfetto per i più piccoli e non solo. Situato all’interno dell’oasi faunistica di Monte Montiego, offre tante attività per tutta la famiglia.
Urbania vanta anche un’importante tradizione legata alla ceramica, che con le sue maioliche rese famosa la località fin dal Rinascimento. Oggi la tradizione di un tempo viene riproposta dalle botteghe del luogo e vengono anche organizzati corsi durante tutto l’anno per provare a cimentarsi in quest’arte.

Orsara di Puglia (FG), per assaggiare il pane cotto in un antico forno a paglia e per vivere le feste patronali
Situata nella piana di Capitanata, Orsara di Puglia ha una storia molto antica. Su un alto dirupo sorge il complesso abbaziale composto dalla chiesa di S. Pellegrino, di origine medievale, dalla chiesa di S. Maria Annunziata, esempio di architettura bizantina, e dalla grotta di S. Michele Arcangelo,meta di pellegrinaggio. Il culto dell’Arcangelo è arrivato, passando nei secoli, sempre più forte e sentito da tutta la popolazione. Infatti, le feste patronali sono fortemente connotate da questo culto: iniziano l’8 maggio, con la venerazione dell’apparizione a Monte Sant’Angelo dell’Arcangelo, e terminano il ventinove settembre con i festeggiamenti per la festa di San Michele. Queste date segnavano un tempo anche la vita economica e agricola del paese e, ancora oggi, l’inizio di maggio segna il risveglio della natura e l’arrivo della bella stagione. L’8 maggio, prima dell’alba, si sente per le vie del paese il ritmo incalzante del tamburo di San Michele, cheporta la bella stagione e annuncia la prima festa patronale.
Ad Orsara di Puglia è possibile mangiare in un monumentale forno a paglia, che dal 1526 cuoce il pane per l’intera comunità. Questo forno ha da sempre rappresentato il centro nevralgico intorno a cui si è svolta la vita del paese. Oggi è Angelo il custode di questo luogo e “Pane e Salute” è sede di una associazione culturale, che si occupa di diffondere la cultura del pane e del cibo contadino.

Petralia Sottana (PA), per imparare il “centesimo”, il punto all’uncinetto con marchio DE.C.O., e per vedere alberi monumentali
Cittadina medievale, Petralia Sottana sorge a 1000 metri s.l.m. nel cuore del massiccio centrale del Parco delle Madonie, in una posizione territoriale e paesaggistica privilegiata per natura e ambiente. Tra i tanti percorsi, il sentiero degli alberi monumentali permette di ammirare alberi che hanno fino a 600 anni di storia, inseriti in un cammino semplice e alla portata di tutti. Breve ma molto bello, lungo il percorso si incontrano tre maestosi esemplari: Rovere, Acero Campestre, Acero Montano. L’Ente Parco, che ha sede a Petralia Sottana, è centro base per l’escursionismo, che si articola in numerosi sentieri che intersecano dorsali e vallate, passando per i luoghi più significativi del territorio, offrendo paesaggi di integra bellezza.
Tra le tante tradizioni, troviamo un’arte che a poco a poco sta scomparendo ma che, fortunatamente, Giulia, nella sua bottega nel centro storico, la merceria Valenza, porta avanti da diversi anni: la tradizione del “centesimo”, un punto all’uncinetto tipico della località, che oggi è inserito nel registro De.C.O. del Comune di Petralia Sottana. Un luogo che rappresenta un patrimonio per la comunità, che Giulia ha trasformato in una piccola officina creativa con pezzi unici, dando anche vita a una scuola di maglieria che le consente di condividere e portare avanti con passione questa tradizione.
