Verduno, “sentinella delle Langhe”, emerge compatto da un’onda di vigne e boschi, arroccato sul crinale della collina, un luogo magico e silenzioso. Immerso tra tigli e ippocastani, lo sguardo si perde nella tessitura dei vigneti e noccioleti sullo sfondo, l’arco delle Alpi incornicia e marca il confine di questo paesaggio da cartolinae patrimonio UNESCO.

Il belvedere

Cosa vedere

Il castello costruito dai Cajssotti alla fine della prima metà del Settecento su disegno di Juvarra. Nel corso dell’Ottocento divenne proprietà del re Carlo Alberto di Savoia che oltre a servirsene per la villeggiatura, vi impiantò una cantina per la produzione del Barolo, guidata dal celebre enologo Staglieno. Oggi una parte è un prestigioso albergo. La chiesa parrocchiale di San Michele dall’interno maestoso e imponente che risente dell’influsso dell’arte barocca dei Seicento. Il Santuario Beato Sebastiano Valfrè che,oltre a varie immagini sacre, conserva all’interno la camera ove è nato il beato. Il Ricetto (Via del Portone) struttura fortificata, tipica del Piemonte, con un insieme di case circondate da mura e torri, con funzione di riparo per la comunità agricola in caso di pericolo. Il belvedere, punto panoramico situato nel centro storico, con una spettacolare vista sui vigneti patrimonio UNESCO. Il borgo è anche tappa di BartoBar (da fare a piedi o in bicicletta) itinerario da fare a piedi o in bici che unisce l’area del Barbaresco a quella del Barolo passando per l’Alta Langa, per una lunghezza complessiva di 124 km suddivisi in sette tappe, scoprendo risorse enogastronomiche, naturalistiche e culturali.

Via del centro storico

Prodotti e tradizioni

I vini come il Verduno Pelaverga DOC, Barolo DOCG, Dolcetto, Nebbiolo, Favorita e il Barolo chinato, vino aromatizzato. Da segnalare anche la salsiccia di Verduno, le nocciole IGP e il tartufo bianco d'Alba.

Eventi

Tra le manifestazioni più significative, segnaliamo: il Premio letterario nazionale PREMIO FULVIA (ottobre) dedicato al grande scrittore Beppe Fenoglio che ricorda, nelle pagine del suo scritto forse più noto, il piccolo paese di Verduno, “sentinella delle Langhe”; Suoni dalle colline, rassegna concertistica estiva; Festa del Verduno Pelaverga DOC (settembre) in cui Verduno diventa la capitale delle Langhe e della grande tradizione enogastronomica piemontese.

Perché Bandiera Arancione:

“La località è immersa in un contesto naturalistico di pregio e può offrire un centro storico ben tenuto e tipico, anche grazie alla cura dell’arredo urbano. Vari sono gli attrattori storico-culturali e la presenza di numerose bacheche informative permettono di scoprire al meglio il centro storico. Buona è la segnaletica di indicazione per le strutture ricettive, ristorative e per i numerosi produttori locali. Il Comune ha inoltre un’alta percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata.” Elsa, ghost visitor TCI