Durante l'incontro con Claudia Massi, verrà esaminata l’ultima fase della vita di Libero Andreotti, contraddistinta da una nuova direzione artistica, incarichi pubblici e collaborazioni con rinomati architetti per la creazione di sculture commemorative, in particolare monumenti ai caduti.
Per Andreotti, con la sua profonda interiorità e spiritualità, era difficile accettare che l’elemento figurativo fosse ridotto a mera illustrazione di eventi bellici o drammatici, come spesso richiesto dai committenti di monumenti ai caduti. Questa tensione lo costrinse a confrontarsi con le prescrizioni imposte dalle commissioni promotrici e, talvolta, anche con le idee degli architetti con cui collaborava.
La sua opera, in questo contesto, era inevitabilmente legata ai problemi dei materiali, dell’architettura e del paesaggio, considerato come elemento di ambientazione.
Questo periodo coincise anche con la formazione della famiglia di Andreotti e il suo avvicinamento alla fede, facilitato dal cognato Aldo Carpi, anch'egli artista. Durante gli anni d'insegnamento all'Istituto di Porta Romana di Firenze, Andreotti mantenne una corrispondenza regolare con Carpi, titolare della cattedra di pittura a Brera.
Ugo Ojetti riassunse perfettamente lo spirito dell’artista dopo la sua scomparsa nel 1933, descrivendolo come un autentico toscano, popolare in ogni aspetto del suo pensiero e dei suoi sentimenti: cultura, arte, parole, epigrammi, polemiche, insoddisfazione e persino insolenti ribellioni contro la pomposità, la retorica e l’ipocrisia.
Al termine:
Visita al Monumento ai Caduti di piazza San Francesco a Pistoia, opera di Silvio Canevari (1925), a cura di Gianluca Chelucci.
L'evento è in collaborazione con APS PIETRO BORGOGNONI di Pistoia.
Pantheon degli Uomini Illustri,
Piazza San Francesco d’Assisi, Pistoia
Ingresso libero
fino ad esaurimento dei posti disponibili
Prenotazioni (consigliate):
pistoia@volontaritouring.it
Accesso ai disabili: parziale (solo la visita al monumento di piazza S. Francesco)