In esclusiva per gli iscritti e gli amici del Touring Club Italiano visita guidata al Molo San Vincenzo e alla Base Navale, una iniziativa nata dalla collaborazione con il Propeller Club Port of Naples, a grande richiesta dopo la visita di maggio al Water Front del Porto di Napoli.

Il primo nucleo della Base Navale di Napoli, a cui fu dato l’emblematico nome di “Fabbrica delle Navi” risale al 1577, quando il meridione d’Italia costituiva il Viceregno spagnolo di Napoli e Sicilia. La funzione della struttura militare era quella di realizzare “galere” e galleotte” (le navi militati dell’epoca) affinché fosse stato possibile organizzare una Forza Navale autoctona per contrastate i costanti assalti al naviglio commerciale dei temuti “Pirati Barbareschi” che, partendo dalle coste del nord-Africa, assalivano mercantili e barche da pesca lungo le coste del Viceregno.

La struttura, realizzata attraverso l’acquisizione dal mare di ampie aree sulle quali erano stare costruite 20 navate parallele, simili a quelle di una chiesa, venne man mano potenziata ed ingrandita. Nel 1668 fu completata una grande Darsena, posta accanto al “Palazzo del Maggiordomo dell’Arsenale” (il responsabile della base), onde ospitare il naviglio militare nel periodo invernale, durante il quale si sospendevano tutte le attività marittime ad eccezione di quelle litoranee. 

Faceva parte della struttura arsenalizia un piccolo isolotto, posto lateralmente al Castel Nuovo, su cui, in epoca angioina, era stata eretta una grande torre da utilizzare quale posto avanzato di difesa ed avvistamento. Successivamente, alla base di questa torre, fu edificato un piccolissimo convento di frati devoti a San Vincenzo: da allora, a quella struttura, fu dato il nome di “Torre di San Vincenzo”.

Agli inizi del ‘700, cioè quando le galere e le galeotte iniziarono ad essere soppiantate dal galeone prima, e da vascelli e fregate subito dopo, fu necessario individuare altri spazi in quanto le nuove tipologie di navi non si potevano costruire all’interno della “Fabbrica delle Navi”. Fu così che, con nuovi riempimenti, l’isolotto di San Vincenzo fu collegato al resto del complesso arsenalizzio ed accanto alla torre fu ubicato uno scalo da costruzione che sfociava in darsena.

Un grande potenziamento l’Arsenale di Napoli lo ebbe nel corso dell’epopea borbonica: tra le tante innovazioni che furono apportate, le più importanti furono la realizzazione del primo tratto del famoso “Molo San Vincenzo”, edificato tra il 1840 ed il 1850 partendo da quel che rimaneva dell’omonima torre, e su di esso, tra il 1850 ed il 1852, fu costruito il “Bacino da Raddobbo”, primo nel suo genere ad essere completato in Italia.

Nel primo decennio successivo all’Unità d’Italia, la struttura napoletana ebbe una contrazione funzionale. Ciò nonostante, a più riprese, fu prolungato il Molo San Vincenzo che dagli iniziali 350 metri, alla fine dell’800 fu portato a circa 1.500 metri di lunghezza. In quello stesso arco di tempo, la struttura partenopea operò in concorso con il Cantiere di Castellammare di Stabia provvedendo ad allestire le grandi corazzate ivi varate. In virtù di questa grande operosità, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, lavoravano all’interno dell’Arsenale ben 3.272 operai, divenendo così la maggiore realtà lavorativa della città partenopea. Nel corso della guerra 15/18, l’Arsenale di Napoli fu particolarmente impegnato nel fornire manutenzione e supporto alle unità della flotta italiana nonché alla motorizzazione dei M.A.S. (Motoscafi Anti Sommergibile) realizzati sempre nel cantiere stabiese.

Con la fine della guerra però, fu deciso di smilitarizzare una grande porzione dell’impianto arsenalizzio e fu così che, nel 1924, fu abbattuto l’antico edificio noto come la “Fabbrica delle Navi” al posto del quale la municipalità partenopea realizzò i “Giardini del Molosiglio”, tuttora fruibili, nonché fu retrocesso al Comune anche la fascia prospiciente un lato della Darsena fino alla monumentale porta dell’Arsenale (anch’essa abbattuta) posta accanto al bastione orientale del Maschio Angioino, consentendo così la realizzazione dell’attuale Via Acton e del Molo Beverello.

La seconda Guerra Mondiale diede nuova importanza alla Base Navale di Napoli che vide la Regia Marina istituirvi il centro nevralgico per la gestione ed organizzazione dei collegamenti da e per l’Africa settentrionale nonché una grande base sommergibilistica. Il conflitto comportò pure il ripetuto bombardamento della struttura che però non subì gravi danni. La Base Navale fu anche teatro di feroci scontri nel corso delle famose “quattro giornate di Napoli”. 

Con la fine del conflitto e la nascita della Marina Militare, la Base Navale di Napoli conobbe un lento ma progressivo ridimensionamento, sia strutturale, sia funzionale che si arrestò solo nel 2013 quando la Forza Armata, a seguito di una completa revisione della sua organizzazione, decise di impiantare a Napoli il suo Comando Logistico, uno dei tre pilastri su cui si fonda la Marina Militare. Conseguentemente, la Base Navale di Napoli, ormai non più classificata come Arsenale, è ritornata ad ospitare naviglio militare nella porzione del Molo San Vincenzo che ancora gestisce ed a fornire supporto di vario tipo attraverso il Quartier Generale Marina Napoli(a cura di Claudio Romano).

Si ringrazia per la collaborazione il Capitano di Vascello Fabio Danese, Comandante Quartier Generale Marina di Napoli, il dr. Umberto Masucci, Presidente del Propeller Clubs e il dr. Claudio Romano.

Altre informazioni utili:

programma di massima

# Ore 9.30 : Ritrovo dei partecipanti (mezzi propri) all’ingresso della Base Navale – Giardini del Molosiglio – Napoli.

# Ore 10.00 : Inizio della visita guidata.

# Ore 12.00 : Fine della visita guidata.

Contributo di partecipazione

– Iscritto TCI        €     5,00

– Non Iscritto      €     8,00

Pagamento su carta di credito prepagata, che sarà indicata dieci giorni prima della visita.

Prenotazioni: le prenotazioni sono aperte fino ad esaurimento dei posti disponibili esclusivamente a mezzo email

napoli@volontaritouring.it

Occorre comunicare cognome, nome e data di nascita dei singoli partecipanti, precisando se iscritto oppure non iscritto, e un cellulare di riferimento.

Volontario Touring Accompagnatore e telefono attivo il giorno della visita: Console Aldo Magnetta 347 256 5573

Guida: dr. Claudio Romano, già Addetto Stampa del Comando Logistico Marina Militare

Il contributo comprende: Il noleggio delle radioguide, le spese organizzative del Club di Territorio, l’assistenza del Volontario Touring Accompagnatore, l’assicurazione per la responsabilità civile.

Partecipanti: massimo 50 persone

Modalità di pagamento e condizioni di partecipazione

Il Volontario Touring Accompagnatore ha la facoltà di variare l’itinerario.

Il Club di Territorio di Napoli del Touring Club Italiano si riserva il diritto di accettare o meno la prenotazione.

Manifestazione organizzata per gli iscritti e gli amici del TCI e soggetta al regolamento della Commissione regionale consoli della Campania.

Sono ammessi i non iscritti perché possano constatare la qualità e l’interesse delle nostre manifestazioni, e quindi iscriversi.