Conferenza di Chetti Barni sul tema: “Delizie in villa: la promozione della casa di campagna tra '400 e '500 in Toscana. Il caso della Villa medicea La Màgia a Quarrata, Patrimonio Unesco”
L'evento è in collaborazione con APS PIETRO BORGOGNONI di Pistoia.
Le Ville Medicee sono un elemento architettonico, culturale e paesaggistico unico ed ineguagliabile. Preziose gemme del territorio toscano, esse rappresentarono centri diffusi di sviluppo economico agricolo, artigiano, culturale e civile.
Secondo Antonio Paolucci, questo tipo di dimora altro non è che "la Reggia trasferita nel territorio. Per secoli hanno mantenuto proprio con la Reggia un rapporto osmotico, sono state abitate dalle stesse persone, governate con uguali logiche di amministrazione, di uso, di collezionismo”
In Toscana la villa evolve dal tipo di residenza fortificata della prima metà del Quattrocento a quello più aperto e 'agricolo' di Poggio a Caiano, dove per la prima volta l’organismo architettonico si pone in rapporto preciso e diretto col paesaggio. Nel XVI secolo la villa diviene, oltre che luogo di delizia e di piacere, un calcolato investimento economico in senso agricolo.
Bernardo Buontalenti è l’interprete di queste nuove esigenze granducali ed erige o trasforma le ville di Artimino, Belvedere, Castello, l’Ambrogiana, Pratolino, la Màgia, la Petraia, Marignolle, Seravezza, Cerreto Guidi, Poggiofrancoli e forse Lappeggi
Con la fine del XVI secolo, quando il fiammingo Giusto Utens riceveva da Ferdinando I la commissione per una serie di lunette raffiguranti “le ville di Sua Altezza”, che dovevano adornare la sala grande della villa di Artimino, il sistema territoriale delle residenze di campagna medicee è già prestabilito, una consistenza patrimoniale che rimarrà sostanzialmente immutata, eccetto aggiunte o sottrazioni, fino al 1737
Villa la Màgia con la circostante tenuta, già antico castellare dei Panciatichi, fu acquistata nel 1583 da Francesco I. La tenuta, che confinava con quelle di Poggio a Caiano, di Artimino, dell'Ambrogiana e di Montevettolini, vantava una posizione particolarmente favorevole in quel sistema di “ville satellite” attorno al Monte Albano dedicate allo svago e alla caccia.
In breve tempo, lo stesso granduca commissionò al Buontalenti la ristrutturazione dell’intero complesso ed il progetto per la realizzazione di un lago artificiale. Questo, realizzato poco distante dalla villa (oggi non più esistente), fu voluto in funzione della pesca come della caccia, attività a cui spesso il granduca si dedicava. Ed è proprio seguendo l’andamento della cacciagione, silvestre e palustre, secondo le varie stagioni, che il granduca si muoveva da una zona all’altra della Toscana facendo capo alle numerose ville sparse su tutto il territorio.
Assegnata da Ferdinando I, al presunto figlio di Francesco I, don Antonio de’ Medici, la proprietà fu venduta nel 1645 da Ferdinando II ai nobili Attavanti. Ai quali si devono imponenti interventi di ammodernamento - sia all’interno della villa sia negli spazi esterni - con l’aggiunta del giardino a parterres e arricchita da stucchi ed affreschi per mano di importanti artisti tra i quali Giovan Domenico Ferretti.
Nel 1752 il possedimento passò ai Ricasoli e nel 1766 fu acquistato da Giulio Amati. Per eredità della stessa famiglia Amati, estintasi nel 1863, la villa è infine passata ai conti Amati Cellesi.
Dal Duemila la principesca dimora è di proprietà del Comune di Quarrata.
Dal 2013 Villa la Màgia è stata inserita nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco
Pantheon degli Uomini Illustri,
Piazza San Francesco d’Assisi, Pistoia
Ingresso libero
fino ad esaurimento dei posti
Prenotazioni: consigliate
pistoia@volontaritouring.it