Giorno dopo giorno è il progetto per raccontare Peccioli, il borgo Bandiera Arancione del Pisano che in questi anni ha visto portare avanti, anche con il sostegno e la collaborazione del Touring Club Italiano, molte iniziative riguardanti lo sviluppo turistico sostenibile. Nell'estate 2025 i 4600 abitanti di Peccioli sono stati chiamati a dare il loro punto di vista sul borgo, raccontando la loro esperienza, aneddoti sulle tradizioni e sulla quotidianità, momenti memorabili, stranezze, episodi che li legano al territorio e alle sue peculiarità. In questa pagina la presentazione del progetto e l'indice delle storie raccolte; a seguire quelle a tema guerra e soldati.
Le fedi nascoste
di Francesca P.
Era primavera di qualche anno fa, ero nel giardino di casa mia in via santa Maria 21 a Ghizzano, vedo arrivare dal viale d'ingresso una signora molto anziana e una ragazza molto giovane, vado loro incontro e gli chiedo chi cercano, mi risponde la signora anziana e mi dice: "sono cresciuta qui", non vuole salire in casa, sarebbe troppo diverso da come lo ricorda. Così comincia a raccontarmi molte storie, una in particolare mi ha veramente colpita in profondità e commossa.
Ve la racconto nel miglior modo di cui sono capace cercando di essere fedele al suo di racconti.
Era nel periodo della guerra e stavano arrivando i tedeschi, allora le donne di casa si levarono le fedi d'oro e incaricarono la piccola (purtroppo non ricordo il suo nome, ma mi sembra che di cognome fosse una Giorgi) di nasconderle, lei corre verso il bosco e giunta vicino ad un albero in un luogo che le sembrava sufficientemente nascosto, seppellisce le fedi.
Alla fine della guerra erano a casa e le donne chiacchierando si ricordavano delle fedi e pensavano che ormai fossero andate perdute, la piccola ascoltava… Poi mamma la manda a governare i porci (aveva solo 10 anni), lei invece di governare i porci, s'incammina e va nel luogo da lei prescelto, per trovare le fedi e le ritrova!
Torna a casa e la mamma la sgrida: "dove sei stata disgraziata, non hai governato i porci!" le stava venendo da piangere ma, apre le mani e fa vedere le fedi… e così fu la festa delle donne di casa… e pazienza per i porci… si governeranno più tardi!
Il primo Ricordo tratto da "Vi racconto una storia"
di Luigi B.
Sono nato nel mese di aprile del 1942 in fondo alla Carraia esattamente in vicolo Grotticella, ma la mia vita è iniziata il venerdì del 14 luglio del 1944 con il mio primo ricordo.
Avevo due anni e tre mesi e questo è il ricordo stampato nella mia mente come una fotografia. La guardo e vedo anche i minimi particolari di quel giorno, era il primo pomeriggio di quel venerdì, faceva molto caldo. Io ero seduto all'inizio del muretto in fondo alla Carraia e lungo la strada vi erano molte persone in piedi o a sedere sul muretto nell'attesa di qualche avvenimento. Non sapevo quale fosse tale avvenimento poiché la mia età non mi permetteva di capire e tanto meno di chiedere. Tanta gente allegra e vociante per me significava qualcosa di straordinario, significava festa.
Dalla strada di Mancino, oggi via della Resistenza, si alzò una gran nuvola di polvere accompagnata dal vociare sempre più crescente delle persone presenti. Dalla polvere cominciarono a spuntare delle macchine. Venivano verso di noi lentamente, una dietro l'altra. Su queste macchine, che non erano altro che camionette militari, stavano in piedi o sedute delle persone vestite tutti uguali che lanciavano con allegria non so che cosa verso la gente.
Quando mi furono vicine vidi che si trattava di piccole stecche di cioccolato e sigarette che tutti, urlando di gioia, raccoglievano. Io non ricordo, anche ricercando profondamente nella mia mente, di aver raccolto qualcosa quel pomeriggio. Ho pensato e ripensato ma non ricordo e mi dispiace molto. Ci sono dei profumi e dei sapori che oggi risento e chi mi rievocano degli episodi trascorsi della mia infanzia, ma non il cioccolato. Forse quel giorno non ne ho mangiato, ma non potrò mai saperlo.
I soldati del '44 visti da una bambina di 8 anni
di Nicoletta B.
I militari americani avevano il loro accampamento sul fiume Era. Quando arrivavano in paese per noi bambini era una festa. Alcuni di loro erano bianchi, altri neri. Ci piacevano le loro uniformi e i loro modi gioiosi. A noi bambini regalavano le caramelle, il cioccolato e le zollette di zucchero ma la cosa più strana per noi era vederli distribuire pacchetti di pane tagliato come il pancarrè o le scatolette di carne. Non eravamo abituati a vedere la carne e il pane così confezionati.
Ricordo anche i Sammarchini, i giovani soldati del reggimento di San Marco, quando si ritiravano la sera. Avevano belle divise con il berretto e sguardi vivaci che hanno fatto innamorare diverse ragazze di Peccioli. Li sentivamo da lontano mentre andavano a dormire nella zona che è chiamata ora caffè Haus.
Passavano in gruppi numerosi in via del Giardino intonando il loro canto. Sono parole che non mi posso dimenticare e se ci penso provo ancora tanta emozione: "San Marco San Marco, cosa importa se si muore quando il grido del valore come il fante eterno sta".